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Nonostante il fatto che il bambino canti stonato “Il coccodrillo” e che non abbia udito musicale; nonostante il poco spazio per sistemare lo strumento; che la nonna non possa portare il nipotino alle lezioni di musica; che i bambini debbano ritagliarsi il tempo per l’inglese, lo spagnolo, il nuoto, la danza … ci sono tante buone ragioni per superare tutto questo ed insegnare comunque musica, ed i genitori debbono conoscere tutte queste ottime ragioni:

1 Suonare significa seguire la tradizione. La musica veniva insegnata a tutti gli aristocratici. Riproduzione di musica è lustro, brillantezza e glamour, l’apoteosi delle maniere aristocratiche.

2 Le lezioni di musica educano la forza di volontà e la disciplina: è necessario esercitarsi costantemente e senza interruzioni: d’inverno e d’estate, quotidianamente. Quasi con la stessa tenacia con cui i campioni si allenano in palestra o sul campo di gioco. Ma, a differenza degli eroi dello sport, suonare il pianoforte non può provocare alcuna lesione muscolare: la musica è formazione del carattere.

3 Facendo lezioni di musica, il bambino sviluppa le abilità matematiche, pensa spazialmente agendo sui tasti giusti, manipola con le figure sonore astratte memorizzando il testo musicale, e sa che nel pezzo di musica, come nella dimostrazione matematica, non si può né sottrarre nè aggiungere! Non a caso, Albert Einstein suonava il violino. Si pensi che i professori di fisica e di matematica presso l’università di Oxford rappresentano il 70% dei membri del club di musica della stessa illustre università.

4 Musica e lingua sono come gemelli. Sono nati l’uno dopo l’altro: prima il maggiore, la musica e poi il minore, il linguaggio verbale. Nel nostro cervello, entrambe continuano a vivere fianco a fianco. Difatti, espressioni e frasi, virgole e punti, domande ed esclamazioni ci sono in musica come nel linguaggio. Le persone che suonano e cantano solitamente scrivono meglio, memorizzano più facilmente le parole straniere ed imparano più rapidamente la grammatica. Gli amanti della musica, come gli scrittori Turgenev e Stendhal, Tolstoj e Pasternak, Rousseau e Rolland, conoscevano più di una lingua straniera e raccomandano lo studio della musica a tutti i futuri poliglotta.

5 La musica ha un carattere strutturale e gerarchico: grandi composizioni vengono suddivise in parti più piccole, che a loro volta sono suddivise in piccoli temi e frammenti, composti da frasi e motivi. Gli psicologi hanno dimostrato che i giovani musicisti allievi del famoso Shinichi Suzuki – anche se non avevano particolare successo nello sviluppo della memoria e dell’orecchio musicale – superavano i loro coetanei in termini di pensiero strutturale. La musica porta direttamente in cima all’informatica: non a caso il colosso Microsoft preferisce dipendenti con educazione musicale.

6 Le lezioni di musica sviluppano le capacità comunicazionali. Durante gli anni dello studio il piccolo musicista conoscerà il galante e gentile Mozart, l’atletico Prokofiev, il saggio e filosofico Bach ed altre personalità musicali tra loro molto diverse. Suonando, dovrà reincarnarsi in loro e trasmettere al pubblico la loro natura, i modi di sentire, la voce ed i gesti. A questo punto rimane solo un passo per raggiungere il talento di un uomo d’affari: per il quale è fondamentale trovare il linguaggio comune alla gente.

7 I musicisti hanno un cuore tenero, ma coraggiosi al tempo stesso. Secondo gli psicologi, gli uomini-musicisti sono passionali e le signore-musiciste sono resistenti con uno spirito saldo al pari degli uomini. La musica ammorbidisce le maniere, ma per avere successo bisogna essere coraggiosi.

8 Le lezioni di musica abituano ad accendersi al comando. I musicisti hanno meno paura della parola dead-line: il tempo per concludere un progetto. Nella scuola di musica non si possono spostare a domani o alla settimana successiva gli esami di tecnica o il concerto della classe. La posizione dell’artista sul palco insegna ad essere pronti “all’ordine”. Un bambino con tale esperienza, con elevate probabilità, non fallirà un esame, un colloquio di lavoro o una presentazione importante. Le lezioni di musica fatte da bambino aiutano sia a sviluppare un migliore controllo di se stessi che a sviluppare un’abilità artistica che si protrarrà per tutta la vita.

9 Le lezioni di musica formano i piccoli “Cesare” che possono fare più cose contemporaneamente. La musica aiuta ad orientarsi simultaneamente in molteplici processi. Per esempio durante la lettura dello spartito il pianista fa, consecutivamente, diverse cose come ricordare il passato guardando al futuro e controllando il presente. La musica scorre a ritmo proprio. Il pianista che legge a prima vista non può interrompersi, rilassarsi o prendere un respiro. Per il bimbo-musicista sarà più facile correre sulle vie della vita ed arrivare sempre primo.

10 La musica è propedeutica al miglior successo nella vita. Non c’è da stupirsi del fatto che molte celebrità sono segnate da un passato musicale. Guardate le persone di successo nei vari campi, chiedete loro se hanno studiato musica da bambino, anche se solo per un breve periodo. La risposta non può che essere affermativa. Ed allora abbiamo almeno 10 motivi per seguire il loro stimolante esempio.

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